sabato 2 marzo 2013



REGOLAMENTO SULL'UTILIZZO DEL LABORATORIO DI INFORMATICA


1. È consentito agli alunni accedere al laboratorio di Informatica solo se accompagnati da un 
docente. 
2. Ad ogni alunno è assegnata una postazione. Ogni docente è tenuto a controllare che gli alunni 
rispettino le loro postazioni, salvo decisione diversa dello stesso docente accompagnatore. 
3. Le classi non devono occupare il laboratorio nelle ore curriculari di Informatica, dove 
previste, salvo diversi accordi tra docenti. 
4. La configurazione dei computers non deve essere modificata per nessun motivo. 
5. Non si possono creare nuovi utenti e occorre entrare solo dall’utente “Postazione” seguita dal 
numero del PC. 
6. Gli studenti devono usare la “pen drive” personale sui computers dei laboratori controllandola 
prima e dopo l’uso con l’antivirus installato nel pc. 
7. I docenti sono tenuti a controllare con il programma antivirus i dischetti che vengono 
utilizzati su un qualsiasi computer della scuola. 
8. È responsabilità del docente verificare volta per volta l’integrità dell’apparecchiatura 
utilizzata e segnalare eventuali problemi. 
9. È vietato riprodurre e/o distribuire il software installato nei computers se non è libero da 
copyright. 
10. Non si deve installare nei computers nessun tipo di videogioco né scaricare da Internet 
programmi senza chiedere il permesso al responsabile del laboratorio. 
11. Ogni docente deve annotare nella sezione “Argomento delle lezioni …” del registro di classe 
che l’attività si è svolta nell’aula di informatica. 
12. Ogni docente e/o alunno deve segnalare eventuali anomalie e/o non integrità delle 
apparecchiature rilevate all’inizio della lezione. La segnalazione va fatta al docente 
responsabile e, in sua assenza, al docente collaboratore del Dirigente scolastico. 
13. È vietato manomettere i files e le cartelle nelle postazioni dei propri compagni. 
14. Non lasciare nel desktop dei computers i lavori svolti e le icone dei collegamenti. Tutti i files 
prodotti vanno sistemati nelle proprie cartelle create dentro alla cartella “Documenti”. 
15. Al termine di ogni lezione l’aula di Informatica deve essere lasciata in ordine; gli alunni che 
la utilizzano all’ultima ora devono spegnere i computers in modo corretto (casse e monitor 
compresi). 
16. L’aula di Informatica è un’aula didattica e non una “sala giochi”. Non si devono usare i 
computers per “chattare”, giocare, navigare nei social network o scaricare da Internet tutto 
quanto non è pertinente con l’attività didattica che si sta svolgendo. 
17. Il mancato rispetto del presente regolamento comporta l’esclusione dall’attività nell’aula di 
Informatica o, nei casi previsti dal regolamento di Istituto, l’applicazione delle sanzioni. 
18. Il presente regolamento, valido per l’intero anno scolastico, è consegnato a ciascun docente e 
a ciascun alunno; una copia viene consegnata al Dirigente scolastico e una copia viene affissa 
nel laboratorio di Informatica. 
Amandola- Montefortino 1.03.2013 
Il Dirigente Scolastico 
 Maria Rita Sacripante

sabato 9 febbraio 2013


Storia, cultura ed altro:

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GIOVEDÌ 1 LUGLIO 2010


Il sistema scheletrico



Il sistema scheletrico è l' insieme delle ossa, delle cartilagini e delle articolazioni del corpo.
Le ossa sono formate da due particolari tessuti connettivi: il tessuto osseo è formato da una massa di lamelle nelle quali sono contenute alcune particolari cellule chiamate OSTEOCITI che sono distribuite in modo concentrico attorno a sottili canali, i CANALI DI HAVERS nei quali passano i vasi sanguigni.
Il tessuto osseo si suddivide in due categorie:
  • il tessuto osseo spugnoso, in cui le sottili lamelle si intersecano tra loro delimitando piccole cavità nelle quali è presente il midollo osseo;
  • Il tessuto osseo compatto, in cui le lamelle sono addossate le une alle altre
Il tessuto cartilagineo o cartilagine è costituito da una sostanza intercellulare molto densa e ricca di collagene, nella quale sono immersi gruppi di cellule sferiche dette CONDROCITI. Questo tessuto non è attraversato da vasi sanguigni e dai nervi; è costituito per il 60% da acqua. Le ossa si dividono in tre categorie:


  • Le ossa piatte sono soprattutto sviluppate in lunghezza e larghezza, con uno spessore piuttosto ridotto. Sono costituite da due strati di tessuto osseo compatto tra cui è interposto uno strato più o meno grande di tessuto osseo spugnoso.
  • Le ossa corte si sviluppano in modo pressoché uguale in lunghezza, larghezza e spessore. Sono costituite da un tessuto osseo spugnoso rivestito da uno strato di tessuto osseo spugnoso rivestito da uno strato di tessuto osseo compatto.
  • Le ossa lunghe sono sviluppate in lunghezza. Ossa lunghe sono l'omero, il femore e la tibia.
Le ossa lunghe sono formate da una parte più lunga, chiamata diafisi terminante da ambo i lati con due ingrossamenti chiamate epifisi. All' interno dell' osso passa il midollo osseo o midollo giallo.
Tra un osso e l' altro si trovano speciali giunture chiamate articolazioni o, appunto, giunture.
In base al movimento le articolazioni sono di tre tipi:
  • Fisse: non permettono alcun movimento ( le suture del cranio )
  • Semimobili: permettono movimenti parziali ( sono giunture semimobili quelle che si trovano tra una vertebra e l'altra della colonna vertebrale )
  • Mobili: permettono ampi movimenti. Le superfici di contatto delle ossa sono rivestite da una cartilagine e non unite, ma accostate e trattenute tramite legamenti fibrosi e da un manicotto, la capsula articolare che è rivestita internamente dalla membrana sinoviale che secerne la sinovia, lubrificante dell' articolazione.
La struttura dello scheletro è suddivisa in tre parti: scheletro del capo, scheletro degli arti, scheletro degli arti, scheletro del tronco.
Lo scheletro del capo è suddiviso in:
  • Scatola cranica: formata da ossa piatte saldamente unite fra loro da suture che proteggono l' encefalo.
  • Scheletro facciale: ha il compito di proteggere gli organi facciali più importanti. È formato da ossa di piccole dimensioni e tutte diverse. Sono tutte fisse tranne la mandibola, unico osso mobile del capo.
Lo scheletro del tronco è formato da:
  • colonna vertebrale: insieme delle vertebre unite tra loro da un disco intervertebrale. Ogni vertebra è costituita dal corpo vertebrale e da un arco posteriore, l' arco vertebrale. Da esso partono due apofisi chiamate trasversa e spinale. Tra l' arco ed il corpo vertebrale c'è un foro, il foro vertebrale, che, unito agli altri fori, forma il canale vertebrale all' interno del quale passa il midollo spinale. La colonna vertebrale è suddivisa in: cervicale, dorsale o toracica, lombare, sacrale e coccigea.
  • La gabbia toracica protegge il cuore e gli altri organi importanti del tronco. Essa è formata da ossa nastriformi chiamate costole: le prime dodici di esse sono costole vere, le sette seguenti si saldano ad un osso piatto, lo sterno mentre le altre tre sono chiamate costole false poiché si uniscono allo sterno tramite prolungamenti cartilaginei. Le ultime due sono dette costole fluttuanti poiché non si uniscono a nulla.
Lo scheletro degli arti, infine, si suddivide in;:
  • Scheletro degli arti superiori: si attacca allo scheletro del tronco tramite due ossi piatti: la scapola e la clavicola che, unite, formano il cinto scapolare.
  • Scheletro degli arti inferiori: si unisce allo scheletro del tronco tramite tre ossa: l' ileo, l' ischio ed il pube che nel loro insieme formano il cinto pelvico o bacino. Nell' età adulta il bacino si salda in un unico osso.

martedì 11 dicembre 2012

                   VIDEOCLIP


Ormai da decenni i video musicali sono un elemento essenziale della diffusione e della produzione della musica pop e rock. Si può affermare infatti che non vi sia cantante o gruppo che,a ogni nuovo disco,non presenti anche un video che lo promuova.A volte il videoclip presenta situazioni che non sono in rapporto fra loro,ma che la musica unisce facendo acquisire a essi una nuova logica:è il ritmo della musica che regola il ritmo dell'immagine.

martedì 13 novembre 2012

                                LA COLONNA SONORA

Le immagini in movimento sono la componente fondamentale di quella straordinaria finzione che è il cinema, ma certo non l'unica.Altrettanto importanti sono le parole,la musica,e i rumori,i quali, tutti insieme,danno vita alla colonna sonora.
    
                STEREOTIPI  

La musica da film usa sapientemente molti collaudati meccanismi della comunicazione sonora e non disdegna affatto di servirsi di stereotipi molto diffusi. Pensate ad esempio a queste due situazioni piuttosto tipiche.

          CONVERGENTE E DIVERGENTE

Abbiamo visto che nel film la musica mantiene uno stretto rapporto con ciò che lo schermo mostra, al punto che immagini e sonoro vengono generalmente percepiti come un unico messaggio.A volte la musica rinforza le emozioni suscitate dalle immagini, a volte la contrasta. Nel primo caso la musica è usata in modo convergente,nel secondo caso invece la musica è utilizzata in maniera divergente.

        MUSICA IN E MUSICA OFF 
    La musica del film può nascere dentro la scena o essere del tutto estranea a essa. Se l'immagine mostra una banda che sfila per la città e contemporaneamente ne sentiamo anche il suono,
la musica è in,in quanto fa parte della scena, non ne rappresenta cioè un commento.
 MUSICA IN
  
MUSICA OFF
                   

martedì 6 novembre 2012

                                     MUSICA E CINEMA

Nel buio della sala cinematografica tutti viviamo immersi in una       realtà che ci appare viva e vera:
proviamo emozioni intense, ridiamo di gusto o piangiamo calde lacrime.In realtà il CINEMA è una COSTRUZIONE ARTIFICIALE: ciò che vediamo e sentiamo è stato appositamente predisposto dal regista per raggiungere precisi risultati espressivi. I RUMORI possono ALLARGARE LA SCENA consentendosi di vivere contemporaneamente in due spazi diversi: se vediamo il protagonista che dorme e contemporaneamente sentiamo il rumore di un'esplosione, sappiamo, pur senza vederlo, che in un luogo assai vicino è successo qualcosa di grave.
  Roma città

martedì 23 ottobre 2012

        Musica    pubblicità 



La pubblicità è una presenza continua, che accompagna molti momenti della nostra giornata. Essa tende ad agire sulla nostra memoria: lo scopo della pubblicità è essenzialmente quello di farci ricordare il prodotto  reclamizzato e di indirizzare la nostra scelta al momento dell'acquisto. 


PER ESEMPIO QUESTA IMMAGINE FA ATTRARRE L'ATTENZIONE DEGLI ADULTI PER POI COMPERARNE IL PRODOTTO.
TARGET = è una fascia di pubblico ben determinata di potenziali compratori ai quali la pubblicità si rivolge principalmente.
ITEM = sono le idee fondamentali, i concetti chiave che la pubblicità associa al prodotto reclamizzato e che cerca di comunicare al consumatore per invogliarlo all'acquisto.

martedì 16 ottobre 2012


     LA MUSICA SACRA NEL RINASCIMENTO



 Il maestro della cappella di s.Marco ha il compito di partecipare a tutte le cerimonie, religiose e civili,e di comporre musica sacra e profana.



La cappella musicale esistente presso s.Marco è davvero ricca e importante:essa comprende due organisti, trenta cantori rinomati per la loro bravura e il gruppo degli archi e dei fiati cui si aggiungono, nelle occasioni importanti, i suonatori di tamburo e i famosi sei trombettieri del DOGE.


Dentro s.Marco esistono due organi, uno di fronte all'altro, presso i quali si sistemano due cori.